QUADRO POLITICO INTERNO
La politica interna della Confederazione svizzera, privilegia un approccio di stabilità e continuità, attraverso due principi-cardine. Il primo, denominato “formula magica”, riguarda la composizione del Governo (Consiglio Federale), formato da 7 membri espressione dei primi 4 partiti, eletti per un quadriennio dall’Assemblea Federale (2 per l’Unione Democratica di Centro, 2 per il Partito Socialista, 2 per Partito Liberale Radicale, 1 per il Partito di Centro)
Il secondo principio, chiamato “principio della concordanza”, impone ai 7 Consiglieri Federali (e quindi, sia pure indirettamente, agli stessi partiti rappresentati nell’Esecutivo) l’obbligo di far proprie e di assumere collegialmente la responsabilità di tutte le decisioni.
Il Presidente e il Vice Presidente della Confederazione sono eletti a cadenza annuale dal Parlamento fra i sette Consiglieri federali, nel mese di dicembre. Peculiarità del sistema svizzero sono poi due strumenti di “democrazia diretta”, quali la legge di iniziativa popolare, con cui il corpo elettorale può proporre e sancire l’adozione di nuove norme, anche costituzionali, e il referendum popolare, che permette ai cittadini di pronunciarsi (anche in senso abrogativo) in merito a leggi o accordi internazionali approvati dal Parlamento.
Le più recenti elezioni per il rinnovo dell’Assemblea federale (Consiglio Nazionale e Consiglio degli Stati) si sono tenute il 22 ottobre 2023 le prossime si svolgeranno nell’ottobre del 2027. L’UDC, partito di centro-destra, é stato confermato al primo posto con il 27,9% dei consensi. Il Partito socialista si è posizionato al secondo posto con il 18,3%, il PLR (Liberal-Radicale) al terzo con il 14,3%, il Centro al quarto posto con il 14,1%, i Verdi al quinto posto con il 9,8% e i Verdi Liberali al sesto con il 7,6%.
Il 13 dicembre 2023 il Parlamento federale ha eletto i 7 membri del Consiglio federale. La compagine governativa, che rimarrà in carica dal 1.1.2024 al 31.12.2027, sarà la seguente:
-Guy Parmelin, UDC – Unione Democratica di Centro (Destra conservatrice) Capo del Dipartimento federale dell’Economia, della Formazione e della Ricerca
-Ignazio Cassis, PLR – Partito Liberale Radicale (Destra liberale) Capo del Dipartimento federale degli Affari Esteri
-Viola Amherd, Partito di Centro, Capo del Dipartimento federale della Difesa, della Protezione della Popolazione e dello Sport
-Karin Keller Sutter, PLR – Partito Liberale Radicale, Capo del Dipartimento federale delle Finanze
-Albert Rösti, UDC – Unione Democratica di Centro, Capo del Dipartimento federale dell’Ambiente, dei Trasporti, dell’Energia e delle Comunicazioni
-Elisabeth Baume-Schneider, Partito Socialista, Capo del Dipartimento federale dell’Interno
-Beat Jans, Partito Socialista, Capo del Dipartimento federale di Giustizia e Polizia
L’esecutivo sarà quindi composto da 4 germanofoni, 2 francofoni e un italofono.
Il Parlamento federale ha inoltre eletto il Consigliere federale Viola Amherd Presidente della Confederazione per il 2024, il cui mandato, della durata di un anno, è rappresentare la Svizzera all’estero e dirigere le sedute del Consiglio federale esercitando, di fatto, funzioni riconducibili a quelle di Capo di Stato e di Governo, che cumula con quelle di Ministro della Difesa. Come da prassi, Amherd assume la carica di Capo di Stato dopo aver ricoperto nel precedente esercizio annuale il ruolo di Vice Presidente della Confederazione. Ella è subentrata al vertice istituzionale del Paese a Alain Berset, Presidente della Confederazione nel 2023 ed esponente del Partito Socialista.
Come si evince dalle procedure seguite per la sua formazione, il governo in Svizzera è strutturato in maniera diversa rispetto agli altri Paesi europei: l’esecutivo elvetico non è infatti un governo di maggioranza né di coalizione, dato che i quattro partiti che lo compongono non concordano un programma politico comune.
Il Consiglio federale è pertanto diretta espressione del Parlamento e ne riflette gli equilibri, non ha bisogno della sua fiducia e non può esserne sfiduciato.
Inoltre è prassi consolidata che tutti i Consiglieri federali che lo desiderano vengano riconfermati per un nuovo mandato. Ciò dà grande stabilità al Paese e alle sue istituzioni. A tal punto che non vi è mai stato un esecutivo che sia stato interamente rinnovato dal 1848 ad oggi. Infine, in caso di dimissioni di un Consigliere federale, il Parlamento federale provvede alla sua sostituzione attraverso un’elezione parziale.
Quella svizzera è, in sostanza, una democrazia “di concordanza” con la partecipazione permanente di tutti i principali partiti nell’Esecutivo. Il PLR, ad esempio, è al governo ininterrottamente da 175 anni: cosa mai avvenuta in altro Paese democratico.
Il Parlamento federale ha a sua volta alcune proprie peculiarità:
1) elegge ogni anno i Presidenti delle due Camere federali;
2) è composto da partiti che formano maggioranze variabili (centrosinistra, centrodestra o destra-sinistra) a seconda delle questioni che vengono dibattute;
3) non vota la fiducia né la sfiducia al Governo e non può essere sciolto;
4) le sue leggi non sottostanno ad alcun controllo di costituzionalità che è esercitato direttamente dal popolo attraverso il referendum che puo’ essere richiesto con 50.000 firme, per proporre l’abrogazione di leggi o accordi internazionali o con 100.000 firme per proporre modifiche alla Costituzione federale;
5) le leggi del Parlamento svizzero entrano pertanto in vigore solo una volta decorso infruttuosamente il termine per richiedere un referendum (100 giorni) o in caso di esito favorevole della consultazione referendaria.